La Bohèmme - Terzo quadro: La barriera d'Enfer

Quadro terzo

«La voce di Mimì aveva una sonorità che penetrava nel cuore di Rodolfo come i rintocchi di un'agonia...

«Egli però aveva per lei un amore geloso, fantastico, bizzarro, isterico...

«Venti volte furono sul punto di dividersi.

«Convien confessare che la loro esistenza era un vero inferno.

«Nondimeno, in mezzo alle tempeste delle loro liti, di comune accordo si soffermavano a riprender lena nella fresca oasi di una notte d'amore... ma all'alba del domani una improvvisa battaglia faceva fuggire spaventato l'amore.

«Così - se fu vita - vissero giorni lieti alternati a molti pessimi nella continua attesa del divorzio...».

«Musetta, per originaria malattia di famiglia e per materiale istinto, possedeva il genio dell'eleganza».

«Questa curiosa creatura dovette, appena nata, domandare uno specchio».

«Intelligente ed arguta, ribelle soprattutto a quanto sapesse di tirannia, non aveva che una regola: il capriccio».

«Certo il solo uomo da lei veramente amato era Marcello - forse perché egli solo sapeva farla soffrire, - ma il lusso era per lei una condizione di salute».


La barriera d'Enfer.

Al di là della barriera, il boulevard esterno e, nell'estremo fondo, la strada d'Orléans che si perde lontana fra le alte case e la nebbia del febbraio, al di qua, a sinistra, un Cabaret ed il piccolo largo della barriera; a destra, il boulevard d'Enfer; a sinistra, quello di Saint-Jacques.
A destra, pure, la imboccatura della via d'Enfer, che mette in pieno Quartiere Latino.
Il Cabaret ha per insegna il quadro di Marcello «Il passaggio del Mar Rosso», ma sotto invece, a larghi caratteri, vi è dipinto «Al porto di Marsiglia». Ai lati della porta sono pure dipinti a fresco un turco e uno zuavo con una enorme corona d'alloro intorno al fez. Alla parete del Cabaret, che guarda verso la barriera, una finestra a pianterreno donde esce luce.
I platani che costeggiano il largo della barriera, grigi, alti e in lunghi filari, dal largo si ripartono diagonalmente verso i due boulevards. Fra platano e platano sedili di marmo. È il febbraio al finire, la neve è dappertutto.
All'alzarsi della tela la scena è immersa nella incertezza della luce della primissima alba. Seduti davanti ad un braciere stanno sonnecchiando i Doganieri. Dal Cabaret, ad intervalli, grida, cozzi di bicchieri, risate. Un doganiere esce dal Cabaret con vino.
La cancellata della barriera è chiusa.

(Dietro la cancellata chiusa, battendo i piedi dal freddo e soffiandosi su le mani intirizzite, stanno alcuni Spazzini.)

Spazzini
Ohè, là, le guardie!... Aprite!... Ohè, là!
Quelli di Gentilly!... Siam gli spazzini!...
(I Doganieri rimangono immobili; gli Spazzini picchiano colle loro scope e badili sulla cancellata urlando.)
(battendo i piedi)
Fiocca la neve... Ohè, là!... Qui s'agghiaccia!

Un Doganiere
(alzandosi assonnato e stirandosi le braccia)
Vengo!
(Va ad aprire, gli Spazzini entrano e si allontanano per la via d'Enfer. Il Doganiere richiude la cancellata.)

Voci interne
(dal cabaret, accompagnano il canto battendo i bicchieri)
Chi nel ber trovò il piacer
nel suo bicchier,
ah! d'una bocca nell'ardor,
trovò l'amor!

Musetta
(dal cabaret)
Ah! Se nel bicchiere sta il piacer,
in giovin bocca sta l'amor!

Voci interne
(dal cabaret)
Trallerallè...
Eva e Noè!
(Dànno in una risata clamorosa)

Lattivendole
(dall'interno)
Hopplà! Hopplà!
(Dal Corpo di Guardia esce il Sergente dei Doganieri, il quale ordina d'aprire la barriera.)

Doganiere
Son già le lattivendole!

Carrettieri
(Tintinnio di campanelli e schioccare di fruste. Pel Boulevard esterno passano dei carri colle grandi lanterne di tela accese fra le ruote.)
(interno)
Hopplà !

Lattivendole
(vicinissime)
Hopplà !
(La nebbia dirada e comincia a far giorno. Entrando in scena a dorso di asinelli, ai doganieri, che controllano e lasciano passare:)
Buon giorno!

Contadine
(entrando in scena con ceste a braccio)
(ai doganieri)
- Burro e cacio!
- Polli ed uova!
(Pagano e i Doganieri le lasciano passare.)
(giunte al crocicchio)
- Voi da che parte andate?
- A San Michele!
- Ci troverem più tardi?
- A mezzodì!
(Si allontanano per diverse strade.)
(I Doganieri ritirano le panche e il braciere.)

(Mimì, dalla via d'Enfer, entra guardando attentamente intorno cercando di riconoscere i luoghi, ma giunta al primo platano la coglie un violento accesso di tosse: riavutasi e veduto il Sergente, gli si avvicina.)

Mimì
(al Sergente)
Sa dirmi, scusi, qual'è l'osteria...
(non ricordando il nome)
dove un pittor lavora?

Sergente
(indicando il Cabaret)
Eccola.

Mimì
Grazie .
(Esce una fantesca dal Cabaret; Mimì le si avvicina.)
O buona donna, mi fate il favore
di cercarmi il pittore
Marcello? Ho da parlargli. Ho tanta fretta.
Ditegli, piano, che Mimì lo aspetta.
(La fantesca rientra nel Cabaret.)

Sergente
(ad uno che passa)
Ehi, quel panier!

Doganiere
(dopo aver visitato il paniere)
Vuoto!

Sergente
Passi!
(Dalla barriera entra altra gente, e chi da una parte, chi dall'altra tutti si allontanano. Le campane dell'ospizio Maria Teresa suonano mattutino. È giorno fatto, giorno d'inverno, triste e caliginoso. Dal Cabaret escono alcune coppie che rincasano.)

Marcello
(Esce dal Cabaret e con sorpresa vede Mimì.)
Mimì?!

Mimì
Son io. Speravo di trovarti qui.

Marcello
È ver. Siam qui da un mese
di quell'oste alle spese.
Musetta insegna il canto ai passeggeri;
Io pingo quel guerrier
sulla facciata.
(Mimì tossisce.)
È freddo. Entrate.

Mimì
C'è
Rodolfo?

Marcello
Sì.

Mimì
Non posso entrar.

Marcello
(sorpreso)
Perché?

Mimì
(Scoppia in pianto)
O buon Marcello, aiuto!

Marcello
Cos'è avvenuto?

Mimì
Rodolfo m'ama. Rodolfo m'ama
mi fugge e si strugge per gelosia.
Un passo, un detto,
un vezzo, un fior lo mettono in sospetto...
Onde corrucci ed ire.
Talor la notte fingo di dormire
e in me lo sento fiso
spiarmi i sogni in viso.
Mi grida ad ogni istante:
Non fai per me, prenditi un altro amante.
Ahimè! In lui parla il rovello;
lo so, ma che rispondergli, Marcello?

Marcello
Quando s'è come voi non si vive in compagnia.
Son lieve a Musetta ed ella è lieve
a me, perché ci amiamo in allegria...
Canti e risa, ecco il fior
d'invariabile amor!

Mimì
Dite bene. Lasciarci conviene.
Aiutateci voi; noi s'è provato
più volte, ma invano.
Fate voi per il meglio.

Marcello
Sta ben! Ora lo sveglio.

Mimì
Dorme?

Marcello
E piombato qui
un'ora avanti l'alba; s'assopì
sopra una panca.
(Fa cenno a Mimì di guardare per la finestra dentro il Cabaret.)
Guardate...
(Mimì tossisce con insistenza.)
(compassionandola)
Che tosse!

Mimì
Da ieri ho l'ossa rotte.
Fuggì da me stanotte
dicendomi: È finita.
A giorno sono uscita
e me ne venni a questa
volta .

Marcello
(osservando Rodolfo nell'interno del Cabaret)
Si desta...
s'alza, mi cerca... viene.

Mimì
Ch'ei non mi veda!

Marcello
Or rincasate...
Mimì... per carità,
non fate scene qua!
(Spinge dolcemente Mimì verso l'angolo del Cabaret di dove però quasi subito sporge curiosa la testa. Marcello corre incontro a Rodolfo.)

Rodolfo
(Esce dal Cabaret ed accorre verso Marcello.)
Marcello. Finalmente!
Qui niun ci sente.
Io voglio separarmi da Mimì.

Marcello
Sei volubil così?

Rodolfo
Già un'altra volta credetti morto il mio cor,
ma di quegli occhi azzurri allo splendor
esso è risorto.
Ora il tedio l'assale.

Marcello
E gli vuoi rinnovare il funerale?
(Mimì non potendo udire le parole, colto il momento opportuno, inosservata, riesce a ripararsi dietro a un platano, presso al quale parlano i due amici.)

Rodolfo
Per sempre!

Marcello
Cambia metro.
Dei pazzi è l'amor tetro
che lacrime distilla.
Se non ride e sfavilla
l'amore è fiacco e roco.
Tu sei geloso.

Rodolfo
Un poco.

Marcello
Collerico, lunatico, imbevuto
di pregiudizi, noioso, cocciuto!

Mimì
(fra sé)
(Or lo fa incollerir! Me poveretta!)

Rodolfo
(con amarezza ironica)
Mimì è una civetta
che frascheggia con tutti. Un moscardino
di Viscontino
le fa l'occhio di triglia.
Ella sgonnella e scopre la caviglia
con un far promettente e lusinghier.

Marcello
Lo devo dir? Non mi sembri sincer.

Rodolfo
Ebbene no, non lo son. Invan nascondo
la mia vera tortura.
Amo Mimì sovra ogni cosa al mondo,
io l'amo, ma ho paura, ma ho paura !

Mimì è tanto malata!
Ogni dì più declina.
La povera piccina
è condannata!

Marcello
(sorpreso)
Mimì?

Mimì
(fra sé)
Che vuol dire?

Rodolfo
Una terribil tosse
l'esil petto le scuote
e già le smunte gote
di sangue ha rosse...

Marcello
Povera Mimì!
(Vorrebbe allontanare Rodolfo.)

Mimì
(piangendo)
Ahimè, morire!

Rodolfo
La mia stanza è una tana
squallida...
il fuoco ho spento.
V'entra e l'aggira il vento
di tramontana.
Essa canta e sorride
e il rimorso m'assale.
Me, cagion del fatale
mal che l'uccide!
Mimì di serra è fiore.
Povertà l'ha sfiorita;
per richiamarla in vita
non basta amore!

Marcello
Che far dunque?
Oh, qual pietà!
Poveretta !
Povera Mimì!

Mimì
(desolata)
O mia vita!
(angosciata)
Ahimè! È finita
O mia vita! È finita
Ahimè, morir!
(La tosse e i singhiozzi violenti rivelano la presenza di Mimì.)

Rodolfo
(vedendola e accorrendo a lei)
Che? Mimì! Tu qui?
M'hai sentito?

Marcello
Ella dunque ascoltava?

Rodolfo
Facile alla paura
per nulla io m'arrovello.
Vien là nel tepor!
(Vuol farla entrare nel Cabaret.)

Mimì
No, quel tanfo mi soffoca!

Rodolfo
Ah, Mimì!
(Stringe amorosamente Mimì fra le sue braccia e l'accarezza.)
(Dal Cabaret si ode ridere sfacciatamente Musetta.)

Marcello
È Musetta
che ride.
(Corre alla finestra del Cabaret.)
Con chi ride? Ah, la civetta!
Imparerai.
(Entra impetuosamente nel Cabaret)

Mimì
(svincolandosi da Rodolfo)
Addio.

Rodolfo
(sorpreso)
Che! Vai?

Mimì
(affettuosamente)
D'onde lieta uscì
al tuo grido d'amore,
torna sola Mimì
al solitario nido.
Ritorna un'altra volta
a intesser finti fior.
Addio, senza rancor.
- Ascolta, ascolta.
Le poche robe aduna che lasciai
sparse. Nel mio cassetto
stan chiusi quel cerchietto
d'or e il libro di preghiere.
Involgi tutto quanto in un grembiale
e manderò il portiere...
- Bada, sotto il guanciale
c'è la cuffietta rosa.
Se... vuoi... serbarla a ricordo d'amor!...
Addio, senza rancor.

Rodolfo
Dunque è proprio finita?
Te ne vai, te ne vai, la mia piccina?!
Addio, sogni d'amor!...

Mimì
Addio, dolce svegliare alla mattina!

Rodolfo
Addio, sognante vita...

Mimì
(sorridendo)
Addio, rabbuffi e gelosie!

Rodolfo
... che un tuo sorriso acqueta!

Mimì
Addio, sospetti!...

Marcello
Baci...

Mimì
Pungenti amarezze!

Rodolfo
Ch'io da vero poeta
rimavo con carezze!

Mimì e Rodolfo
Soli d'inverno è cosa da morire!
Soli! Mentre a primavera
c'è compagno il sol!
(nel Cabaret fracasso di piatti e bicchieri rotti)

Marcello
(di dentro)
Che facevi, che dicevi
presso al fuoco a quel signore?

Musetta
(di dentro)
Che vuoi dir?
(Esce correndo.)

Mimì
Niuno è solo l'april.

Marcello
(fermandosi sulla porta del Cabaret, rivolto a Musetta:)
Al mio venire
hai mutato colore.

Musetta
(con attitudine di provocazione)
Quel signore mi diceva:
Ama il ballo, signorina?

Rodolfo
Si parla coi gigli e le rose.

Marcello
Vana, frivola, civetta!

Musetta
Arrossendo rispondeva:
Ballerei sera e mattina.

Marcello
Quel discorso asconde mire disoneste.

Mimì
Esce dai nidi un cinguettio gentile...

Musetta
Voglio piena libertà!

Marcello
(quasi avventandosi contro Musetta)
Io t'acconcio per le feste
se ti colgo a incivettire!

Mimì e Rodolfo
Al fiorir di primavera
c'è compagno il sol!
Chiacchieran le fontane
la brezza della sera.

Musetta
Ché mi gridi? Ché mi canti?
All'altar non siamo uniti.

Marcello
Bada, sotto il mio cappello
non ci stan certi ornamenti...

Musetta
Io detesto quegli amanti
che la fanno da mariti...

Marcello
Io non faccio da zimbello
ai novizi intraprendenti.

Mimì e Rodolfo
Balsami stende sulle doglie umane.

Musetta
Fo all'amor con chi mi piace!

Marcello
Vana, frivola, civetta!

Musetta
Non ti garba? Ebbene, pace.
ma Musetta se ne va.

Marcello
Ve n'andate? Vi ringrazio:
(ironico)
or son ricco divenuto. Vi saluto.

Mimì e Rodolfo
Vuoi che spettiam
la primavera ancor?

Musetta
Musetta se ne va
(ironica)
sì, se ne va! Vi saluto.
Signor: addio!
vi dico con piacer.

Marcello
Son servo e me ne vo!

Musetta
(S'allontana correndo furibonda, a un tratto si sofferma e gli grida:)
Pittore da bottega!

Marcello
(dal mezzo della scena, gridando:)
Vipera !

Musetta
Rospo !
(Esce.)

Marcello
Strega !
(Entra nel Cabaret.)

Mimì
(avviandosi con Rodolfo)
Sempre tua per la vita...

Rodolfo
Ci lasceremo...

Mimì
Ci lasceremo alla stagion dei fior...

Rodolfo
... alla stagion dei fior...

Mimì
Vorrei che eterno
durasse il verno!

Mimì e Rodolfo
(dall'interno, allontanandosi)
Ci lascerem alla stagion dei fior!

La Bohèmme - Tercera pintura: La barrera de Enfer

Marco tercero

La voz de Mimì tenía un sonido que penetraba en el corazón de Rodolfo como las campanadas de una agonía

Pero él tenía para ella un amor celoso, fantástico, extraño, histérico

Veinte veces estaban a punto de separarse

Convien confesar que su existencia era un verdadero infierno

Sin embargo, en medio de las tormentas de sus peleas, de mutuo acuerdo se detuvieron a reanudar lena en el fresco oasis de una noche de amor... pero en el amanecer de mañana una batalla repentina llevó a huir asustado el amor

Así que - si era la vida - vivió días felices alternando con muchos días malos en la expectativa constante de divorcio

Musetta, por su enfermedad familiar original y por instinto material, poseía el genio de la elegancia

Esta curiosa criatura tuvo que pedir un espejo, tan pronto como nació

Inteligente e ingenioso, rebelde sobre todo a lo que sabía de la tiranía, tenía una sola regla: el capricho

Ciertamente, el único hombre al que realmente amaba era Marcello - tal vez porque él sólo sabía cómo hacerla sufrir, - pero el lujo era para ella una condición de salud


La barrera de Enfer

Más allá de la barrera, el bulevar exterior y, en el fondo extremo, la carretera de Orléans, que se pierde lejos entre las casas altas y la niebla de febrero, a la izquierda, un cabaret y la pequeña barrera; a la derecha, el bulevar d'Enfer; a la izquierda, el bulevar de Saint-Jacques
A la derecha, también, la entrada de la Via d'Enfer, que pone en el centro del Barrio Latino
El Cabaret enseña la pintura de Marcello «El Pasaje del Mar Rojo», pero debajo, en caracteres amplios, está pintado «En el Puerto de Marsella». A los lados de la puerta también están recién pintados un turco y un zuavo con una enorme corona de laurel alrededor de la fez. En la pared del Cabaret, frente a la barrera, una ventana en la planta baja donde sale la luz
Los árboles planos que recorren el camino de la barrera, grises, altos y en largas filas, parten diagonalmente hacia los dos bulevares. Entre los asientos de mármol plano y plano. Es febrero al final, la nieve está por todas partes
A medida que el lienzo sube, la escena se sumerge en la incertidumbre de la luz del primer amanecer. Sentados frente a un fogón, los oficiales de aduanas están dormitando. Desde el Cabaret, a intervalos, gritos, bozales, risas. Un oficial de aduanas sale del Cabaret con vino
La puerta de la barrera está cerrada

(Detrás de la puerta cerrada, aplaudiendo los pies del frío y volando las manos entumecidas, hay algunos barredoras.)

Limpiadores de basura
¡Oh, ahí, los guardias!... ¡Abre!... ¡Oh, ahí!
¡Gentilly! ¡Somos los carroñeros!
(Los oficiales de aduanas permanecen inmóviles; los barredoras golpearon con sus escobas y palas en la puerta gritando.)
(golpeándote los pies)
Los copos de nieve... ¡Oh, ahí! ¡Es un pequeño enganche aquí!

Un oficial de aduanas
(levantándose somnoliento y estirando sus brazos)
¡Ya voy!
(Va a abrir, los barredoras entran y salen por el camino de Enfer. El agente de aduanas cerrará la cancelada.)

Entradas internas
(desde el cabaret, acompañan la canción golpeando las copas)
¿Quién encontró placer en el ber
en su vidrio
¡Ja! de la boca en el ardor
¡Encontró el amor!

Muscetta
(de cabaret)
Oh, Dios mío. Si el placer
en boca joven es amor!

Entradas internas
(de cabaret)
Tallerallè
¡Eva y Noé!
(Dar en una risa resonante)

Activándolos
(desde el interior)
¡Hopplà! ¡Hopplà!
(El sargento de aduanas sale del Cuerpo de Guardia, que ordena abrir la barrera.)

Oficial de aduanas
¡Ya los están activando!

Carters
(Tingling de campanas y chasquido de látigos. En el bulevar exterior hay vagones con grandes linternas de lona iluminadas entre las ruedas.)
(interno)
¡Hopplà!

Activándolos
(muy cerca)
¡Hopplà!
(La niebla se despeja y comienza a día. Entrando en la escena en la parte posterior de burros, a los funcionarios de aduanas, que comprueban y dejan pasar:)
¡Buenos días!

Campesinos
(Entrando en escena con cestas de mano)
(a los funcionarios de aduanas)
¡Mantequilla y queso!
¡Pollos y huevos!
(Los oficiales paganos y de aduanas los dejaron pasar.)
(llegó a la encrucijada)
¿Hacia dónde vas?
¡A San Michele!
¿Nos veremos más tarde?
¡A mitad de camino!
(Se alejan por varias carreteras.)
(Los funcionarios de aduanas recogen los bancos y el brasero.)

(Mimì, de la Via d'Enfer, entra mirando cuidadosamente a su alrededor, tratando de reconocer los lugares, pero cuando llega al primer avión, un violento acceso a la tos la atrapa: una vez más y vio al sargento, se acerca a él.)

Mimi
(al sargento)
¿Puede decirme, disculpe, cuál es la taberna...?
(sin recordar el nombre)
¿Dónde trabaja un pintor?

¡Sargento
(indicando el Cabaret)
Ahí está

Mimi
Gracias. - Gracias. - Gracias. - Gracias
(Una mujer de fantasía sale del Cabaret; Mimi se acerca a ella.)
Oh buena mujer, hazme un favor
para buscarme el pintor
¿Marcello? Tengo algo que hablar con él. Tengo tanta prisa
Dile, en silencio, que Mimi lo está esperando
(La parte ficticia del Cabaret.)

¡Sargento
(a una pasada)
¡Oye, ese panier!

Oficial de aduanas
(después de visitar la cesta)
¡Vacío!

¡Sargento
¡Pase!
(De la barrera entran otros, y los que por un lado, los que por el otro se apartan. Las campanas del hospicio María Teresa suenan por la mañana. Es de día, día de invierno, triste y caliginoso. Desde el Cabaret salen algunas parejas que regresan a casa.)

Marcelo
(Él deja el Cabaret y sorprendentemente ve a Mimi.)
¿Mimi?

Mimi
Soy yo. Esperaba encontrarte aquí

Marcelo
Es verdad. Llevamos aquí un mes
de ese posadero a expensas
Musetta enseña canto a los pasajeros
Estoy haciendo ping a ese guerrero
en la fachada
(Mimi tose.)
Hace frío. Vamos, entra

Mimi
Hay un
¿Rodolfo?

Marcelo
Sí, lo estoy

Mimi
No puedo entrar

Marcelo
(Sorprendido)
¿Por qué? ¿Por qué?

Mimi
(Se rompe en lágrimas)
¡Oh, buen Marcello, ayuda!

Marcelo
¿Qué pasó?

Mimi
Rodolfo me quiere. Rodolfo me ama
huye de mí y pinos por celos
Un paso, un dicho
una corazonada, una flor lo puso en sospecha
Olas y Rath
Talor por la noche finjo dormir
y en mí lo siento fiso
espiar mis sueños en mi cara
Me grita cada momento
No eres para mí. Toma otro amante
¡Ay! En él habla el despojo
Lo sé, pero ¿qué responder, Marcello?

Marcelo
Cuando eres como tú, no vives en compañía
Soy suave con Musetta y ella es suave
a mí, porque nos amamos con alegría
Canta y ríe, aquí está la flor
de amor invariable!

Mimi
Sí, es cierto. Es mejor dejarnos
Ayúdenos; hemos intentado
varias veces, pero en vano
Lo haces para mejor

Marcelo
¡Está bien! Voy a despertarlo

Mimi
¿Está dormido?

Marcelo
Y él se abalanzó aquí
una hora antes del amanecer; durmió
sobre un banco
(Hace señas a Mimì para mirar por la ventana dentro del Cabaret.)
Mira esto
(Mimi tose insistentemente.)
(compasivo)
¡Qué tos!

Mimi
Tengo huesos rotos desde ayer
Se escapó de mí esta noche
diciendo, se acabó
Salí en el día
y llegué a esto
tiempo

Marcelo
(observando a Rodolfo dentro del Cabaret)
Él esperó
Se levanta, me está buscando... ya viene

Mimi
¡Que no me vea!

Marcelo
Ahora ven a casa
Mimi... por caridad
¡No hagas una escena aquí!
(Empuja suavemente a Mimì hacia la esquina del Cabaret donde, sin embargo, casi inmediatamente sobresale su cabeza curiosamente. Marcello corre a Rodolfo.)

Rodolfo
(Salir del Cabaret y corrió hacia Marcello.)
Marcello. ¡Oh, por fin!
No puede oírnos aquí
Quiero separarme de Mimi

Marcelo
¿Eres tan volubil?

Rodolfo
Ya otra vez, pensé que mi cadáver estaba muerto
sino de esos ojos azules al esplendor
ha resucitado
Ahora el tedio lo asaltó

Marcelo
¿Y quieres renovar su funeral?
(Mimì no puede escuchar las palabras, captó el momento oportuno, desapercibido, logra refugiarse detrás de un árbol plano, donde hablan los dos amigos.)

Rodolfo
¡Para siempre!

Marcelo
Cambia el medidor
El amor loco es el amor sombrío
que las lágrimas destilan
Si él no se ríe y savilla
el amor es débil y grosero
Estás celosa

Rodolfo
Un poco

Marcelo
Colérico, de mal humor, empapado
de prejuicios, aburrido, terco!

Mimi
(a sí mismo)
(Ahora lo hace pegar! ¡Mi pobre!)

Rodolfo
(con amargura irónica)
Mimì es un búho
que frases con todo el mundo. Un moscatel
de Viscontino
la convierte en un ojo de salmonete
Ella desnuda y descubre su tobillo
con un prometedor y halagador lejos

Marcelo
¿Tengo que decir eso? No pareces sincero

Rodolfo
Bueno, no, no lo estoy. En vano me escondo
mi verdadera tortura
Amo a Mimì sobre todo en el mundo
La quiero, pero tengo miedo, ¡pero tengo miedo!

¡Mimi está tan enferma!
Cada día disminuye
La pobre niña
¡Está condenada!

Marcelo
(Sorprendido)
¿Mimi?

Mimi
(a sí mismo)
¿Qué significa eso?

Rodolfo
Una tos terrible
el pecho esil los sacude
y ya las mejillas
de sangre tiene rojo

Marcelo
¡Pobre Mimi!
(Le gustaría alejar a Rodolfo.)

Mimi
(Llorando)
¡Ay, muere!

Rodolfo
Mi habitación es una guarida
Escuadrón
Apagué el fuego
Se mete en y alrededor del viento
de Tramontana
Ella canta y sonríe
y el remordimiento me atacan
Yo, por lo fatal
¡Enfermo que la mata!
Invernadero Mimì es flor
La pobreza la ha tocado
para llamarla de vuelta a la vida
¡No hay suficiente amor!

Marcelo
Entonces, ¿qué deberíamos hacer?
¡Qué lástima!
¡Pobrecita!
¡Pobre Mimi!

Mimi
(desolado)
¡Oh, mi vida!
(angustiado)
¡Ay! Se acabó
¡Oh, mi vida! Se acabó
¡Ay, muere!
(La tos y el hipo violento revelan la presencia de Mimì.)

Rodolfo
(viéndola y corriendo hacia ella)
¿Qué? - ¿Qué? ¡Mimi! ¿Estás aquí?
¿Me escuchaste?

Marcelo
Entonces, ¿me escuchó?

Rodolfo
Fácil de temer
No quiero hacer nada
¡Entra ahí en el tepor!
Quiere llevarla al Cabaret

Mimi
¡No, ese hedor me sofoca!

Rodolfo
¡Mimi!
(Él amorosamente sostiene a Mimì en sus brazos y lo acaricia.)
(Desde el Cabaret, Musetta se ríe descaradamente.)

Marcelo
Es Musetta
Eso es reír
(Corre a la ventana del Cabaret.)
¿Con quién se ríe? ¡Ah, el búho!
Aprenderás
(Entra en el Cabaret impetuosamente)

Mimi
(liberándose de Rodolfo)
Adiós. - Adiós

Rodolfo
(Sorprendido)
¿Qué? ¿Vas a ir?

Mimi
(cariñosamente)
De las olas se alegró de salir
a tu grito de amor
volver solo Mimì
al nido solitario
Vuelve una vez más
para entretejidas flores falsas
Adiós, sin rencor
Escucha, escucha
Las pocas cosas que me dejé con
dispersos. En mi cajón
Stan cerró esa diadema
d'or y el libro de oraciones
Enrollar todo en un delantal
y enviaré al portero
Cuidado, debajo de la almohada
Ahí está el capó rosa
¡Si quieres guardarlo en memoria del amor!
Adiós, sin rencor

Rodolfo
¿Así que se acabó?
¿Te vas, te vas, hija mía?
Adiós, sueños de amor!

Mimi
Adiós, dulce despertar por la mañana!

Rodolfo
Adiós, vida soñadora

Mimi
(sonriendo)
¡Adiós, rabbuffs y celos!

Rodolfo
¡Qué sonrisa acuosa tuya!

Mimi
¡Adiós, sospechosos!

Marcelo
Besos

Mimi
¡Amargura amarga!

Rodolfo
Que soy un verdadero poeta
¡Estaba acariciando con caricias!

Mimì y Rodolfo
Los soles en invierno es una cosa para morir!
¡Sola! Mientras que en la primavera
¡Hay camarada el sol!
(en el Cabaret aplastamiento de placas rotas y vasos)

Marcelo
(interior)
¿Qué estabas haciendo, qué estabas diciendo?
junto al fuego a ese caballero?

Muscetta
(interior)
¿Qué quieres decir?
(Se agota.)

Mimi
Nadie es sólo April

Marcelo
(parada en la puerta del Cabaret, frente a Musetta:)
En mi venida
Has cambiado de color

Muscetta
(con actitud de provocación)
Ese caballero me dijo
¿Le encanta el baile de graduación, señorita?

Rodolfo
Hablamos con lirios y rosas

Marcelo
¡Vano, frívolo, búho!

Muscetta
Se ruborizó respondió
Bailaría noche y mañana

Marcelo
Ese discurso asconforma ambiciones deshonestas

Mimi
Un suave canto sale de los nidos

Muscetta
¡Quiero plena libertad!

Marcelo
(casi golpeando contra Musetta)
Te vestiré para las fiestas
si te atrapo para rasgar!

Mimì y Rodolfo
A la flor de la primavera
¡Hay camarada el sol!
Las fuentes charlando
la brisa de la tarde

Muscetta
¿Qué me gritas? ¿Qué me estás cantando?
En el altar no estamos unidos

Marcelo
Cuidado, bajo mi sombrero
No hay tales adornos

Muscetta
Odio a esos amantes
que hacen que sus maridos

Marcelo
No soy el hazmerreír
a novatos emprendedores

Mimì y Rodolfo
Balsami se extiende sobre el trabajo humano

Muscetta
¡Hago el amor con quien me gusta!

Marcelo
¡Vano, frívolo, búho!

Muscetta
¿No te gusta? Bueno, paz
pero Musetta se va

Marcelo
¿Te vas? - Gracias. - Gracias
(irónico)
Ahora soy rico. Me despediré

Mimì y Rodolfo
¿Quieres que escupamos?
¿La primavera todavía?

Muscetta
Hojas de Musetta
(irónico)
¡Sí, se va! Me despediré
¡Adiós!
Te lo digo con mucho gusto

Marcelo
¡Soy un sirviente y me voy!

Muscetta
(Se aleja corriendo furioso, de repente se queda y llora a él:)
¡Pintor de taller!

Marcelo
(desde el centro de la escena, gritando:)
¡Víbora!

Muscetta
¡Sapo!
(Está saliendo.)

Marcelo
¡Bruja!
(Entra en el Cabaret.)

Mimi
(empezando por Rodolfo)
Siempre tuyo de por vida

Rodolfo
Vamos a romper

Mimi
Nos dejaremos en la temporada de flores

Rodolfo
a la estación de las flores

Mimi
Deseo que la eterna
para durar el verno!

Mimì y Rodolfo
(desde el interior, alejándose)
¡Nos dejaremos a la temporada de flores!

Composição: Giacomo Puccini